Campagne e raccolte fondi

In questo angolo virtuale trovate iniziative, campagne e raccolte fondi che mi sembra importante condividere e sostenere, e che vanno idealmente a proseguire alcuni spettacoli presentati sul palcoscenico.
Attraverso questa pagina potrete anche sostenere Amleta, e lavorare assieme a noi per il contrasto alle disparità e alle violenze nel mondo dello spettacolo.
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– Cinzia

Il sesso senza consenso è stupro - Amnesty international

Campagna #1

Il sesso senza consenso è stupro

Appello promosso da Amnesty International Italia

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La violenza sessuale è un fenomeno diffuso e sistemico in tutto il mondo. Le vittime spesso non conoscono i propri diritti e si trovano di fronte a molteplici ostacoli nell’accesso alla giustizia e ai risarcimenti, compresi stereotipi di genere dannosi, idee sbagliate su violenza sessuale, accuse di colpevolezza, dubbi sulla propria credibilità, sostegno inadeguato e legislazione inefficace.

In Italia, in particolare, persiste il pregiudizio che addebita alla donna la responsabilità della violenza sessuale subita.

Un pregiudizio che trova conferma nel codice penale italiano, dove all’articolo 609-bis, si prevede che il “reato di stupro” sia necessariamente collegato agli elementi della violenza, o della minaccia o dell’inganno, o dell’abuso di autorità.

Tuttavia, come stabilito dalla Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia nel 2013, lo stupro è un “rapporto sessuale senza consenso“. L’articolo 36, paragrafo 2, della Convenzione specifica che il consenso “deve essere dato volontariamente, quale libera manifestazione della volontà della persona, e deve essere valutato tenendo conto della situazione e del contesto“.

Per questi motivi chiediamo al Ministro della Giustizia la revisione dell’articolo 609-bis del codice penale, in linea con gli impegni presi nel 2013, affinché qualsiasi atto sessuale non consensuale sia punibile.

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Campagna #2

Per il rilascio immediato dell’attivista iraniana Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace 2023

Appello promosso da Amnesty International Italia

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Per il rilascio immediato dell’attivista iraniana Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace 2023

Le autorità giudiziarie iraniane, su istruzione degli agenti del Ministero dell’intelligence, stanno sottoponendo la difensora dei diritti umani Narges Mohammadi a tortura e maltrattamento.

Narges Mohammadi, 50 anni, è detenuta arbitrariamente nella prigione di Shahr-e Rey (nota anche come Gharchak) nella città di Varamin, provincia di Teheran. Le stanno deliberatamente negando assistenza sanitaria adeguata come rappresaglia per le sue campagne pubbliche, come quella contro l’uso dell’isolamento nelle carceri e per aver cercato la responsabilità per le centinaia di omicidi illegali avvenuti durante le proteste del novembre 2019.

La detenzione di Narges Mohammadi è ripresa il 21 aprile 2022 ed è stata mandata a Gharchak per continuare a scontare la pena. Lì, le autorità carcerarie la tengono in condizioni crudeli e disumane.

Narges Mohammadi è detenuta esclusivamente per il suo lavoro per i diritti umani. Firma per chiedere il suo rilascio immediato.

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Tesseramento Amleta

Campagna #3

Tesseramento Amleta

Più siamo, più ascolto avremo, prima otterremo i risultati che desideriamo.

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Amleta è un’associazione di promozione sociale il cui scopo è contrastare la disparità e la violenza di genere nel mondo dello spettacolo.
È stata fondata da 28 attrici distribuite su tutto il territorio nazionale.

Amleta è un collettivo femminista intersezionale che punta i riflettori sulla presenza femminile nel mondo dello spettacolo, sulla rappresentazione della donna nella drammaturgia classica e contemporanea ed è un osservatorio vigile e costante per combattere violenza e molestie nei luoghi di lavoro.

Discriminazioni, stereotipi, sessismo, abusi, gender gap, gender pay gap, gestione dei fondi pubblici: questo è il problema!

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Campagna #4

Iran: Milioni di studentesse a rischio di avvelenamento

Appello promosso da Amnesty International Italia

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Iran: Milioni di studentesse a rischio di avvelenamento

Dal novembre 2022 migliaia di studentesse sono state avvelenate da sostanze gassose nelle loro scuole e ricoverate in ospedale. Tosse, difficoltà respiratorie, irritazione al naso e alla gola, palpitazioni, mal di testa, nausea, vomito e intorpidimento degli arti sono i sintomi più comuni. Sono state prese di mira più di 100 scuole, alcune più di una volta. Gli attacchi sono stati segnalati per la prima volta nella provincia di Qom e da allora si sono moltiplicati in tutto lo stato. A seguito di questi attacchi, molte famiglie hanno ritirato le loro figlie dalle scuole,

Tutto lascia pensare che quella degli avvelenamenti sia una campagna coordinata per punire le studentesse per la loro pacifica partecipazione alle proteste scoppiate a partire dalla metà del settembre 2022. Negli ultimi mesi sono stati diffusi molti video che mostrano atti di resistenza come togliersi l’hijab obbligatorio e mostrare i capelli in pubblico indossando l’uniforme scolastica.

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